giovedì 22 dicembre 2011

#52: Il lavoro

Se non siete tra i fortunati che guadagnano sufficienti danari impegnandosi in qualcosa che realmente loro piace, è ora che vi rendiate conto di cosa state facendo: (s)vendendo il vostro tempo per garantirvi sufficienti risorse in modo da continuare a (s)vendere il vostro tempo finché non sarete vecchi abbastanza da non poter essere utili a chi vi dà da lavorare. Allora, forse, avrete tempo per dedicarvi alle vostre passioni che, probabilmente, saranno passate di moda.

martedì 18 ottobre 2011

#51: E' stopaiodipalle, bellezza!

La citazione magari non è chiara a tutti (Bogart... Deadline... lui al telefono...) ma l'abuso di questo modo di dire tra giornalisti, onestamente, potrebbe anche essere già stato abbastanza perpetuato per intitolare o, diomio, chiudere un pezzo.

E' avere la fantasia di un monologo comico di Crozza su Berlusconi con sottofondo musicale 10 minuti di tasti battuti da Einaudi, bellezza!


mercoledì 27 luglio 2011

#50: Se piace a te piace anche a me

No, perdinci, no! Così mi rovini tutto il divertimento. Almeno fingi. Ma bene!


venerdì 1 luglio 2011

#48: Il cellulare

quando non si ha niente da fare e si sta ad accarezzarlo con la punta del dito: colpetti leggeri, polpastrelli strisciati, dita che si divaricano, mentre si aspetta qualcuno e non si vuole dare l'idea di essere non impegnati. Oppure l'Anche-io-lo-tiro-fuori-visto-che-lo-possiedo.

Un tempo i maschi usavano grattarsi i testicoli.


mercoledì 22 giugno 2011

martedì 7 giugno 2011

#46: Suffissi elativi irregolari

L'uberrimo campo della miserrima stupidità umana ha fatto si che il celeberrimo modo di formare superlativi assoluti, venisse sostituito dall'asperrima variante valida solo per aggettivi irregolari, oramai desueta.

Il pigerrimo simpaticone che nello scrivere creda pulcherrimo l'uso a piacere di tali suffissi, dovrebbe sapere che c'è veramente molto poco di acerrimo nella sua interpretazione della lingua.

Siamo consapevoli che l'italiano non si sacerrimo e le sue regole possano variare celerrime, ma leggervi ripescare qualche teterrimo latinismo mi fa venire veramente voglia di essere integerrimo con voi: ci vorrebbe una saluberrima valangata di merda.


venerdì 13 maggio 2011

#45: "Vi ricordate quando..."

Un modo facile per fare il comico è parlare dei fatti di tutti e soprattutto di fatti comuni che tutti possano ricordare.
Si inizia con un "Vi ricordate quando", poi unite un fatto di una infanzia giocosa ma sotto-sotto crudele, con una forte coloritura provinciale ma legata ad una tenera barbarie di un passato non tecnologico e meno disumanizzato. Introdotto il fatto esasperate il luogo comico con una iperbole e concludete con una battuta finale. Reiterare a piacimento.

Proviamo con "Vi ricordate quando" + "luna park" + "lecca lecca" + "battutona finale".

Vi ricordate da bambini quando veniva il luna park in città, che prima vi facevano fare il giro di tutte le giostre che sembravano montante con i pezzi del meccano. Voi eravate a 20 metri su un carrello della spesa rivestito da bruco e intanto vedevate bulloni che ricadevano sui vostri genitori che facevano 'ciao' con la mano. Poi all'uscita, dopo avere tramortito una decina di pescetti rossi con delle palline e l'unico rimasto vivo ve lo davano nel sacchettino trasparente, vi comperavano un gigantesco lecca lecca rosso.
Questo lecca lecca a meno di sgranocchiarlo a morsi vi poteva durare dalle 8 alle 24 settimane. E notate bene... non lo potevate mordere! Altrimenti i genitori: "ti rompi tutti i denti, vuoi andare dal dentista e finire con la dentiera come il nonno?!?" E il nonno era morto l'anno prima di carie.
Quindi continuavate a leccare questa sorta di frisbee rosso per tutta la restante vostra infanzia.
Mi moglie, la prima notte di nozze, vendendo che lo avevo ancora in valigia mi disse: "Pezzo di scemo, guarda che non ci hai mai tolto il cellophane".


Risate + applausi.

mercoledì 11 maggio 2011

#44: le macchinette da caffè Nespresso

guardate, non sarete terribilmente splendidi come George Clooney se ne acquistate una. Semplicemente siete inabili a farvi un buon caffè con una moka o una macchina da espresso normale.

Il caffè viene su con un bottone e la cialda finisce nel cestino. Aggiungerei che siete anche terribilmente indolenti e consumisti. Le Nespresso boutique, arredate con plastiche minimali e pseudo-chic, ma essenzialmente vuote, vi rappresentano appieno.


giovedì 28 aprile 2011

#43: Le battute di grande simpatia

  • Sei fuori come un balcone/citofono/copertone
  • Ma cosa ti sei fumato? Roba buona? dimmi chi è il tuo pusher.
  • ...ma anche no.
  • Mi è rimasto un solo neurone sano.
Pornografia della risata.


    venerdì 8 aprile 2011

    #42: dire "il know how"

    ma vi fa così schifo dire le conoscenze, le competenze, le capacità? Pensate di saper fare di più se lo dite in inglese?


    domenica 27 marzo 2011

    #41: Google

    ritenuto come infallibile risposta a qualsiasi domanda. Se qualcosa non compare nei risultati delle ricerche di google allora non esiste, inutile impegnarsi a cercare altrove. Andate pure a passeggio tranquilli con il vostro telefono intelligente in tasca, se qualche sconosciuto vi chiede dov'è via Mazzini con rapido accesso a internet consulterete le mappe di google e glielo direte. Non sapete più né come vi chiamate né dove abitate, tanto c'è la home page di google, naturalmente personalizzata (igoogle!) che vi ricorda tutto e colma le vostre straripanti lacune e morbose curiosità. Meno male che google c'è.


    domenica 13 marzo 2011

    #40: I blog

    Non vi siete mai chiesti come mai, nonostante leggervi sia completamente gratuito, non abbiate più di 3 visitatori a settimana?


    martedì 8 marzo 2011

    martedì 15 febbraio 2011

    #38: Pseudo artisti ai vernissage

    attenti a voi perché siete ben riconoscibili, vestiti come siete con bizzarri indumenti, con le camicie risorgimentali dai polsini larghi e dal colletto sbottonato, con la cravatta annodata sul collo nudo, i pantaloni aderenti alla caviglia e le scarpe lunghe a punta, con sciarpe che strisciano per terra e fantasiosi cappelli in testa. Le vostre capigliature scomposte e un po' unte, quel sorseggare lentamente l'immancabile bicchiere di vino rosso mentre parlate con dei conoscenti e fate vagare lo sguardo tra la folla alla ricerca della più bella della sala. E voialtre, sedute per terra in cerchio (come ragazzine in fase pre-adolescenziale), con i vostri lunghi ricci castani e il rossetto messo su alla buona (come ragazzine in fase pre-scolare), mentre parlate tra di voi di arte e intanto lanciate occhiate aggressive ai maschi curiosi che si affacciano al vernissage. Tutti a parlare amabilmente d'arte, che poi mi sembra voglia dire sesso. ARS GRATIA ARTIS? ARS GRATIA SEXUS!


    martedì 11 gennaio 2011

    #37: Sex and the city.

    Voi non siete loro e la vostra vita non assomiglia lontanamente alle vicende patinate partorite dalla mente di un maschio omosessuale. Non fate colazione a Manhattan indossando abiti che prendono spunto da quello che sarà l'arredamento del ristorante. Le vostre serate non finiscono con il suono dei tacchi sull'asfalto di una stradina con sole berline parcheggiate. I vostri liberi costumi sessuali non sono figli di una continua emancipazione post-femminista, ma piuttosto dell'Aperol delle ore felici.

    Né più né meno di quanto io non sia MacGyver.